Welcome Back Top !

Sfogliando le riviste di moda di questi ultimi mesi vi sembrerà di essere tornate indietro nel tempo…esattamente negli anni ’90. Mitici anni per la moda, in cui nascono le Top Model, vere icone di stile, miti assoluti e intramontabili del fashion system degli ultimi tempi. Belle, formose, perfette e irraggiungibili, avevano un fascino unico che le rendeva delle Dee alle quali non ci si poteva avvicinare neanche col pensiero. Contrariamente all’idea che si ha oggi di Top Model, sono loro le vere “Top”, donne che sprigionavano femminilità attraverso forme sinuose e mai volgari, belle da mozzare il fiato, di una bellezza classica che doveva piacere a tutti. La loro immagine doveva essere imponente, memorabili anche solo con una falcata o una foto, e ci sono riuscite.Sono talmente indimenticabili che dopo di loro è terminata un’era.

Le Top Model di oggi hanno un’immagine più normale, che si avvicina alla donna comune, imperfette e forse troppo magre; devono essere particolari, giocare sui difetti facendoli diventare virtù. Il motivo di questo cambio di tendenza è dovuto a questi anni di crisi in cui cerchiamo di apparire meno “glitterati”, anche nella moda c’è la voglia di low profile, abbiamo bisogno di stabilità e cerchiamo immagini rassicuranti. Ma nonostante tutto alla fine vogliamo ancora sognare. L’industria della moda non ha esitato a cogliere il sentimento che aleggia da tempo e ha ritenuto quasi necessario “richiamare all’ordine” le memorabili Top degli anni ’90 per lasciare di nuovo il segno quasi 20 anni dopo, per celebrare e glorificare grandi stilisti, la femminilità e quel senso di inafferrabilità che solo un certo tipo di charme e lusso può trasmettere.

Colui che forse ha intuito prima l’importanza di creare l’icona di stile è certamente Gianni Versace che in una sfilata in particolare decise di far sfilare tutte insieme le “sue” divine creature. Nel gruppo spiccava Kate Moss, l’ultima in ordine di età, che segnava l’inizio di una nuova era, magra, gracile, in mezzo a quei fisici statuari sembrava quasi una ragazzina acerba, erano finiti gli anni ’90.

Nel 1995 nasce il profumo “Eternity” di Calvin Klein, testimonial della campagna è la bellissima Christy Turlington che proprio 20 anni dopo torna in copertina per lo stilista americano, e anche per Prada nella scorsa stagione A/I 2014. Jeremy Scott, nuovo direttore creativo di Moschino ha ben pensato di scegliere come testimonial della nuova campagna Linda Evangelista come a rievocare gli anni d’oro del celebre marchio italiano. Se dici Naomi non puoi non pensare a lei, la “venere nera”, unica fra tutte le grandi Top ad aver continuato negli anni a sfilare e a rappresentare i più grandi stilisti e i nuovi marchi come Pinko. Fedele alle sue colleghe un’altra splendida icona decide di tornare a posare nel 2012 per Guess, è Claudia Schiffer, la nuova testimonial del marchio americano by Marciano e l’occasione non è certo casuale, si festeggiavano 30 anni della casa di moda; un bell’augurio! Quest’anno invece sono stati Dolce & Gabbana a sceglierla nella foto di “gruppo” annuale, assieme ad un’altra Top di oggi, Bianca Balti. Helena Christensen fa di più, è testimonial e creatrice insieme a Triumph della collezione 2014, una collaborazione in realtà che dura già da 4 anni. Chi tra tutti riassume in pieno il concetto del passaggio del testimone è Burberry che per la campagna del nuovo profumo “My Burberry” sceglie di mostrarsi 100% british attraverso le due top inglesi per eccellenza, l’icona Kate Moss e l’erede Cara Delevigne. Segno che si, lo scettro viene passato ma non del tutto, qui è ancora forse non del tutto condiviso.

2 Comments
  • Lucia
    settembre 16, 2014

    Il gruppo delle modelle della magnifica foto di Herb Ritts, sono state delle vere e proprie star negli anni novanta. Hanno partecipato ai video di George Michael, Michael Jackson, sposato cantanti rock e soprattutto sono arrivate fino ad oggi, più o meno costantemente, sotto i riflettori.
    Considero molto facile e rassicurante presentare i loro volti e i loro corpi, senza neanche un segno del tempo, sulle campagne degli stilisti citati nell’articolo. Probabilmente è quello che la gente vuole, ricordare un perido bello e vedere che quella modella tedesca famosa, che ha sfilato a Trinità dei Monti, con Carla Bruni, rappresentante italiana tra le “top” mondiali, è ancora in televisione per la pubblicità di un’auto o quella di una linea per capelli; vuole pensare che ancora si può.
    Questo mi potrebbe star bene, ma credo che la mossa azzeccata sia quella di Burberry, proporre il vecchio e il nuovo. Ma il Mr. Christopher Bailey si sbrighi a cambiare cambiare modella per la campagna pubblicitaria P/E 2015, perché Kate Moss comincia a puzzare di marcio.

  • lucia
    settembre 21, 2014

    ciao

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